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TWSBI NOTEPAD - recensione di Phormula

TWSBI NOTEPAD - Recensione di Phormula

Questa è una recensione “su commissione”. Il mandante, tal Marco, lo trovate in quel di Firenze, via Cavour. E’ stato lui a mandarmi un blocco TWSBI, da via Cavour, dove ha sede il negozio “La Casa della Stilografica”, Piazza Cavour, dove lavoro io. Ovviamente il motivo della spedizione omaggio era una richiesta di recensione. Raccolgo più che volentieri la sfida e ci provo, sperando che possa essere utile.

Presentazione
L’azienda taiwanese TWSBI, pur essendo entrata molto di recente nel settore delle penne stilografiche, non ha certo bisogno di presentazioni, essendosi rapidamente conquistata un posto nelle collezioni degli appassionati, in virtù della tecnologia delle proprie penne (con caricamento a pistone o a siringa rovesciata), offerte a prezzi particolarmente vantaggiosi. Con il passare del tempo l’azienda ha allargato la gamma ad altri prodotti, come i calamai e, recentemente, questi blocchi.
Quando ho ricevuto il blocco, devo dire che ero un po’ sospettoso. Un po’ perché l’aspetto mi ricorda tanto i Moleskine, dei quali non conservo un bel ricordo, al punto da avere smesso di usarli, ma che TWSBI vende nel proprio sito di e-commerce, e un po’ perché il blocco assomiglia sfacciatamente, molto sfacciatamente, ad uno che ho raccattato in omaggio ad una fiera di tutt’altro settore. Le uniche differenze sono che il blocco che già avevo ha ovviamente il logo dell’azienda e che all’interno è rigato, mentre il mio è quadrettato. Facendo 1 + 1, avevo il timore che questi blocchi TWSBI fossero una semplice operazione di “badge engineering”, ovvero si prende un prodotto che una azienda realizza in forma anonima, lo si personalizza con il proprio logo e lo si mette a catalogo come proprio, sapendo che qualcun altro potrebbe fare lo stesso… il tutto giusto per arricchire la gamma prodotto e senza preoccuparsi troppo della qualità. Ma è davvero così?

Aspetto
“Seen one, seen 'em all”, come dicono gli americani. Se avete visto un Moleskine formato A5 con la copertina soft, questo blocco gli assomiglia molto. La misura è quella intermedia, 132 x 209 x 17,5 mm. Le pagine sono 120 e il colore della carta è avorio. Al tatto, la carta trasmette una piacevole sensazione di levigatezza, quasi come un blocco Rhodia, che da questo punto di vista è il massimo. Non ho idea della grammatura, ma ad occhio e croce direi sui 70 g/m^2. Anche in questo caso la somiglianza con i Moleskine è evidente, anche se, almeno nel confronto tra i due blocchi che ho io, la carta del TWSBI è leggermente più chiara. La copertina è in carta plastificata nera, che dovrebbe garantire una certa resistenza, sicuramente maggiore rispetto a quella dei Moleskine che nelle versioni soft cover, temono le gocce d’acqua. Il blocco che mi ha mandato Marco è quadrettato, ma è una quadrettatura poco invasiva, quasi tratteggiata, di colore grigio chiaro. Niente a che vedere con la quadrettatura violacea dei Rhodia/Clairefontaine, che a volte compromette la leggibilità del testo scritto con inchiostri poco saturi. Non so se esistono anche altre versioni, curiosando in rete ho trovato quella puntinata. Marco sarà più preciso su questo aspetto. Completano la dotazione una busta per foglietti volanti inserita nella terza pagina di copertina, il segnalibro di colore rosso che stacca con il nero della copertina (per la gioia dei milanisti) e il classico elastico che serve a tenerlo chiuso, questo di colore nero, lo stesso della copertina. Sul lato destro della copertina è presente il logo della casa, che è ripetuto, questa volta insieme alla scritta “TWSBI” in basso nella quarta pagina di copertina.

Prendendolo in mano, si nota come la realizzazione sia abbastanza curata, superiore a quella di molti prodotti. Sono presenti le pagine di contro copertina e la rilegatura è a fascicoli con cuciture in stoffa, ben 5 per pagina. Ogni fascicolo è composto da 4 fogli. Si tratta di una rilegatura che dovrebbe garantire anni di utilizzo senza problemi di scollatura. Anche la copertina e l’elastico di chiusura, a dispetto dell’aspetto un po’ dismesso, sono sufficientemente robusti da permettere di portare il blocco con sé senza particolari precauzioni. Il fatto che la copertina sia plastificata la rende anche facile da pulire o da asciugare se dovesse entrare in contatto con una superficie bagnata. L’unico modo per avere qualcosa di più resistente agli insulti del tempo è sceglierne uno di un altro marchio con la copertina rigida.

Utilizzo
Memore delle pessime prestazioni dei Moleskine, mi sono avvicinato a questo blocco con una certa diffidenza. Lo ho provato questo blocco con due penne: una Delta Dolce Vita a pennino medio caricata con Monteverde Blue Black e una Lamy Safari a pennino extrafine caricata con Diamine Presidential Blue. Si tratta di due estremi, nel primo caso la combinazione di flusso e pennino è garanzia di un flusso molto abbondante, direi quasi esagerato, mentre nel secondo caso ho scelto un inchiostro dal flusso medio nell’unica combinazione che riuscivo in qualche modo ad utilizzare con i Moleskine. Non mi aspettavo gran che, anche visto lo spessore della carta. E invece no.
Anzitutto la quadrettatura è veramente poco invasiva, è un blocco che si può usare tranquillamente anche con inchiostri poco saturi. Le pagine si aprono bene e non occorre forzare per tenere il blocco aperto. Lo si può usare comodamente, a patto di avere un piano di appoggio, perché la copertina morbida e la rilegatura classica lo rendono scomodo quando si deve scrivere senza potersi appoggiare da qualche parte, situazione che a me capita spesso. E’ il motivo per cui io preferisco i blocchi a spirale con la copertina in plastica. Per concludere la copertina plastificata dovrebbe garantire una certa resistenza alle intemperie.
Ok, ma ora veniamo alla parte più importante. Come se la cava con la penna stilografica. Meglio di quanto mi aspettassi. Il pennino scorre bene, grazie alla levigatezza della carta e i tempi di asciugatura dell’inchiostro sono nella media, un po' meno dei Rhodia. Ho scattato una serie di immagini a forte ingrandimento, utilizzando la funzione microscopio della macchina fotografica. Chiedo scusa per la scarsa qualità delle immagini, dovuta essenzialmente all'impossibilitò di illuminare uniformemente la pagina scattando con l'obiettivo a un centimetro dal foglio. Spero comunque che rendano l'idea di come i due inchiostri, che hanno caratteristiche di fluidità e saturazione diverse, il Monteverde si comporta quasi come se fosse acqua e non è molto saturo, si comportano sulla carta.

Direi che le immagini parlano da sole. A dispetto della grammatura bassa, la carta di questo blocco è di qualità più che adeguata all’utilizzo con la penna stilografica. Gli unici problemi potrebbero derivare dall’utilizzo di inchiostri molto saturi con penne dal flusso abbondante, ma nella maggior parte delle situazioni va più che bene. Il fenomeno di feathering è visibile ben controllato, solo leggermente più evidente che nel Rhodia. Con una carta così sottile un certo bleed through è inevitabile, ma come si vede dalla seconda riga è un fenomeno più che accettabile, più da controluce per via dello scarso spessore che non da bleed vero e proprio. L'inchiostro Monteverde è molto fluido, la Dolce Vita ha un flusso abbondante, e quindi rappresenta un caso estremo. Direi che tutto sommato questo blocco TWSBI regge abbastanza bene il confronto con il blocco Rhodia, in cui questi due fenomeni sono totalmente assenti, al punto che non ho nemmeno fatto la foto del retro della pagina. Ma qui stiamo tirando in ballo il primo della classe, con la sua carta lucida da 90 g/m^2. Se invece ci spostiamo nelle retrovie, il confronto con il Moleskine è a dir poco penoso (per quest’ultimo). Sia il feathering che il bleed through sono talmente evidenti da renderne quasi impossibile l’uso con una penna stilografica, anche utilizzando la Safati con il pennino extrafine e un inchiostro con un flusso nella media come il Presidential Blue. Alla resa dei conti, Moleskine resta un blocco ideale per l’uso con biro e matite, ma se ci si vuole scrivere sopra con la stilografica, meglio scegliere altri prodotti.

Conclusioni
E’ stata una piacevole sorpresa. A dispetto dell’aspetto molto simile a quello di prodotti concorrenti, è chiaro che la casa taiwanese, essendo un produttore di penne stilografiche ha tenuto ben presente il fatto che questo blocco sarebbe stato usato appunto da possessori di questo tipo di penne. Nonostante la grammatura bassa, la carta è perfettamente adeguata al tipo di utilizzo, basta non scriverci sopra con una penna modello annaffiatoio, magari caricata a Baystate Blue… Per motivi di praticità io preferisco i blocchi a spirale, ma se qualcuno è alla ricerca di un blocco tradizionale con la copertina morbida, visto il prezzo più che ragionevole (stando a quanto vedo in rete) per un blocco da 120 pagine, non posso che consigliarne l’acquisto. L’unico dubbio che potrei avere è nella consistenza della produzione, trattandosi di un prodotto realizzato non da TWSBI ma da una azienda esterna. Il blocco che mi ha mandato Marco va benissimo, ma l’unica risposta sulla consistenza della qualità da un lotto all’altro (uno dei punti deboli di Moleskine) ce la potranno dare il tempo e l’esperienza.

Grazie a Marco de “La Casa della Stilografica” per avere messo a disposizione il blocco oggetto di questa prova.

Per la recesione completa con foto, ecco il link al forum fountainpen.it : Twsbi Notepad