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Sailor 1911 Large - Recensione di ALESSANDRO VAGLIERA

Sailor 1911 Large - Recensione di Alessandro Vagliera
 

Buongiorno amici appassionati di stilografiche!
Con grande piacere mi accingo a recensire la stilografica Sailor 1911 Large.

Tralascio la presentazione della casa costruttrice giapponese poiché la sua affascinante storia e le sue ottime peculiarità possono essere approfondite nelle sezioni di approfondimento apposite. Lo stesso dicasi per la storia del modello in questione.
Mi limiterò a ricordare soltanto che il suo nome (1911) indica l’anno di fondazione della prestigiosa casa nipponica e che Large indica la misura più grande rispetto alla sorellina Standard.

SCHEDA TECNICA:
dimensioni chiusa 14,1 cm
dimensioni aperta senza cappuccio 12,4 cm
dimensioni aperta con cappuccio calzato 15,5 cm
peso con cappuccio 22 grammi
peso senza cappuccio 14 grammi
materiale: resina nera lucida
materiale pennino: oro bianco 21 kt
misura pennino: H - MF
tipo di caricamento: cartucce (proprietarie) o converter (in dotazione)
finiture: cromate
inchiostro usato: Sailor nero

ESTETICA E REALIZZAZIONE:
La penna é in resina di colore nero lucido, con finiture cromate e si presenta con la classica forma a siluro caratterizzata dalla parte terminale molto affusolata. La clip é essenziale e non fa gridare al miracolo per originalità, ma risulta piuttosto funzionale. Nella parte finale del fusto troviamo un anello cromato. Quest’ultimo ovviamente non indica la presenza del pistone (che non c’é), ma pur non avendo alcuno scopo funzionale, é piacevole alla vista poiché interrompe la monotonia cromatica dando un tocco di movimento all’insieme, che rimane comunque molto classico e serioso.
Un altro anello si trova sulla parte inferiore della sezione dove alloggia il pennino. Tale sezione vanta un’ottima parte filettata in metallo, quindi molto robusta, che va ad avvitarsi nel fusto (la cui filettatura però é in resina).
Lo spessore dei materiali é più che adeguato e restituisce una forte sensazione di robustezza.
Trovo particolarmente apprezzabile la presenza di una piccola guarnizione morbida e molto sottile posizionata nel punto di fine corsa della filettatura della sezione (quella col pennino). Viene così del tutto eliminata quella sensazione sgradevole di fragilità e relativi scricchiolii che si avvertono su certe penne, anche costose, quando si avvita e si arriva a fondo corsa con troppa decisione.
Per quanto mi riguarda sono questi i particolari che innalzano sostanzialmente il livello della qualità percepita.

Come evidenziato nella scheda tecnica, il pennino é in oro bianco 21kt e presenta un foro di sfiato di forma circolare. La misura é MF, cioè una misura intermedia tra un fine e un medio. Finemente lavorato, guardarlo con il lentino é una gioia per gli occhi del vero appassionato!
Nell’insieme la 1911 Large risulta essere molto elegante e proporzionata, mai vistosa o eccessiva, tanto che può essere utilizzata tranquillamente sia come penna ufficiale per le grandi occasioni, sia come penna quotidiana da valigetta o da taschino interno della giacca.
Il caricamento a cartuccia non necessita di alcuna considerazione, se non il fatto che funziona solo con cartucce Sailor. Queste ultime, essendo abbastanza capienti, unitamente al tratto sottile ed al flusso non esagerato, garantiscono una discreta autonomia. Ad occhio sicuramente maggiore rispetto al converter in dotazione che devo ancora provare.
In ultima analisi una piccola considerazione riguardante il “corredo” della penna: qui si poteva sicuramente fare meglio. La scatola pare un pochino dimessa e banale considerando il livello tecnico ed il valore economico di questa stilografica. Nessun libretto/opuscolo sulla casa o sugli altri modelli. Solo un foglietto ripiegato con la descrizione del funzionamento. Naturalmente il converter fa parte della dotazione.

SCRITTURA ED ERGONOMIA:
Grazie alla disponibilità del Signor Marco de “La Casa della Stilografica”, ho potuto provare la misura media, la fine e la medio fine. Devo dire che quest’ultima mi é sembrata la più equilibrata per le mie esigenze attuali. Il fine é davvero molto sottile, a occhio direi più sottile di un EF europeo. Non oso immaginare come sia l’ EF di Sailor! Ad ogni modo, viene confermata anche da me la teoria secondo la quale, a parità di misura, i giapponesi scrivano più fino rispetto agli altri costruttori.
La prima sensazione che si prova ad impugnare la 1911 Large é che…non sia poi tanto Large…! In effetti le dimensioni non sono esagerate, anzi direi che per le mie mani questa penna risulta leggermente sottodimensionata. La cosa si risolve brillantemente calzando il cappuccio mentre si scrive, ma non amo farlo per due motivi: il primo é che ho paura che alla lunga il fusto possa rovinarsi laddove premo per incastrare il tappo; il secondo é che ho sempre il timore che si possa sganciare accidentalmente e, cadendo, rovinarsi. Comunque, a chi non asseconda queste preoccupazioni, farà piacere sapere che con il cappuccio calzato la penna rimane ottimamente bilanciata.
Ad ogni modo ho fatto presto l’abitudine a suddette ridotte dimensioni e, pur avendo una personale predilezione per penne più grandi e pesanti, dopo poche righe di scrittura, tutto si dimentica difronte a questo pennino!
Ho utilizzato una cartuccia di inchiostro Sailor nero, ma non quello nano-pigmentato, bensì il normale.
Innanzitutto, l’esame della scrittura tenendo la penna con solo due dita all’estremità del fusto senza nessuna pressione é superato alla grande. Alla 1911 basta solo il suo stesso peso per disegnare sul foglio.
Il pennino non raggiunge la rigidità del fratellino 14kt, ma non é un burro neppure lui…nonostante ciò, il comfort non viene compromesso più di tanto. Rilascia un certo feedback, nel senso che la scrittura invece di schizzare via come sull’olio, tende ad essere più composta, controllata, oserei dire micrometrica. Cerco di spiegarmi meglio dicendo che l’inchiostro si deposita esattamente nel punto dove vuoi che si depositi, il tratto parte e finisce esattamente nel punto che hai immaginato dovesse partire e finire, non un millimetro prima e non un millimetro dopo… Qualcuno ha definito i pennini Sailor chirurgici ed io non posso che essere d’accordo con questa affermazione! Praticamente questa penna ti permette di scrivere talmente piccolo da renderla una scelta obbligata per annotazioni difficili in spazi angusti, come ad esempio pagine di agende già stracolme di dati, o annotazioni a margine…dove non ci sono più margini liberi…
La scrittura é comunque sempre precisa e decisa, netta, senza sbavature.
Dal punto di vista della scorrevolezza c’è da dire che siamo su ottimi livelli in assoluto, che diventano superlativi se andiamo ad analizzare il rapporto scorrevolezza/finezza del tratto. Sfido chiunque a trovare una stilografica che scriva così sottile e sia così scorrevole allo stesso tempo.
Il flusso mi pare ben calibrato. Non eccessivo, ma neanche blando. Ritengo che se fosse più copioso potrebbe “sporcare” la pulizia del tratto. Da rimarcare inoltre la buona funzionalità dell’alimentatore che permette alla penna di scrivere sempre al primo tentativo anche dopo diverse ore col pennino rivolto verso l’alto (caratteristica estremamente positiva per chi usa la stilografica per lavoro e quindi, in un momento importante, non ha tempo da perdere in “procedure” per farla partire, magari davanti ad un cliente che ha fretta e che lo guarda con insofferenza).

IN CONCLUSIONE:
Credo che un appassionato di stilografiche debba per forza provare, se non proprio possedere, una Sailor. Una penna, la 1911 Large - ma credo tutte le Sailor - dedicata agli amanti dei tratti sottili e della scrittura di precisione. Non a caso proviene dal popolo che ha forgiato l’arma da taglio più efficace e letale della storia: la Katana ed il paragone, per quanto bizzarro, calza a pennello.
Diversamente, gli amanti di una scrittura estremamente volitiva e creativa, fatta di svolazzi o pressioni notevoli sul foglio, chi predilige flussi d’inchiostro copiosissimi, tratti voluminosi, o ancora coloro i quali cercano dalla propria penna un feedback più ovattato, delicato come se scrivessero su una superficie morbida, apprezzeranno ugualmente questa penna, ma si renderanno conto che non si tratta del prodotto migliore per loro, a meno che non la si utilizzi su una carta di qualità superiore che ne ammorbidisca il carattere.

Un particolare ringraziamento a “La Casa della Stilografica” di Firenze che con passione, competenza e cortesia é da tempo un riferimento per tutti gli appassionati di questi fantastici strumenti di scrittura.

Grazie per l’attenzione.
Alessandro Vagliera

La recensione è pubblicata anche sul forum fountainpen.it : Sailor 1911 Large

Noi di Casa della stilografica ringraziamo infinitamente ALESSANDRO VAGLIERA per l'ottima recensione!