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Recensione Sailor Pro Gear Large di Raffaele Schiavone

Sailor Professional Gear - Recensione di Raffaele Schiavone

Ciao a tutti!

Caratteristiche in breve:
Lunghezza con cappuccio: 128 mm circa
Lunghezza senza cappuccio: 115 circa
Peso: 24g(converter montato)
Diametro al centro della penna: 43 mm circa

Come sempre le misurazioni sono ottenute manualmente quindi possono essere soggette ad errori.

Design, qualità costruttiva:
Nonostante la diffidenza iniziale, legata sopratutto al peso della penna e al tipo di pennino(fine con flusso medio), ho deciso di acquistarla.
La penna si è presentata molto bene: la resina nera è di buona qualità e di sufficiente spessore da non far temere rotture, la sezione è molto spessa e robusta, la penna, nonostante sia leggera, non sembra essere plasticosa e nelle mani da una sensazione di buona solidità, legata forse anche al fattore/forma della penna che risulta essere un po' tozza, in quanto molto corta e dal fusto relativamente largo(circa come una M800 o una Twsbi Diamond). Le finiture sono buone anche se non eccezionali. Il design è semplice e gradevole, nonostante la forma un po' "sfortunata" con le estremità piatte che mi hanno fatto rimpiangere di non aver acquistato il modello 1911(identico ma con forma affusolata). Non faccio parte degli appassionati che accusano queste penne di essere scarsamente originali, nonostante la somiglianza con una marca più famosa nel mercato europeo sia evidente; mi limito a giudicarle dal mio gusto estetico personale.

Potrà sembrare una banalità alla maggior parte di voi ma una filettatura in metallo, durevole, non soggetta ad usura è stata un ottima scelta per evitare che il continuo svitamento possa portare al suo consumo e allo sostituzione della sezione che significherebbe inevitabilmente lo smontaggio del gruppo alimentatore/pennino. La filettatura del corpo penna(più facilmente sostituibile) è invece in resina, come il resto della penna.
La clip è semplice, non troppo bella esteticamente. Sono presenti due anellini, uno sul fondello e altro sull' estremità superiore del cappuccio. L' anellino sull' estremità del cappuccio e la clip non sembrano essere collegati ma elementi a sé stanti. La clip è inserita nel cappuccio in resina proprio sotto l' anellino superiore.

Converter:
Non mi è piaciuto molto nonostante il meccanismo sia molto scorrevole e la plastica con il quale è costruito sia molto spessa, quindi prometta una certa durata nel tempo. Il converter sailor è a semplice innesto, contiene poco inchiostro e ha un' apertura molto larga.
Preferisco i converter a vite, montati sulle Delta che prevengono lo sganciamento accidentale. Considerando lo spessore della plastica, lasciando il converter attaccato alla sezione e usando la penna come se fosse a stantuffo, non dovrebbero esserci problemi di perdite d'inchiostro. Io uso questo converter da un po' di tempo e non ho avuto ancora problemi.

Qualità di scrittura:
Nonostante l' entusiamo mi limiterò ad esporre i fatti in modo oggettivo. Ho tentato anche di fare una comparativa con il modello Sapporo fornitomi gentilmente da https://www.stilografica.it che ringrazio.
Il pennino, nonostante lo spessore e il flusso non proprio abbondante, ha un scorrevolezza pari o addirittura superiore ad ottime penne dal flusso abbondante e dal tratto spesso come la M800 di Pelikan o la Delta Dolcevita che beneficiano di un' abbondante lubrificazione da parte dell' inchiostro e di una punta larga che dovrebbe ridurre l' attrito. Questo è davvero straordinario e posso dire senza ombra di dubbio che questi sono i migliori pennini in ASSOLUTO della loro categoria. Non ho ancora provato un pennino di queste dimensioni in grado di garantire una scorrevolezza simile. La mia comparativa è un po' falsata dal fatto che ho utilizzato una carta assorbente e il tratto risultante è sembrato più largo di quello che è in realtà. Il pennino M di Sailor che ho utilizzato per la mia prova di scrittura ha lo spessore di un F europeo. Non ho trovato alcun pennino fine europeo con questa scorrevolezza. Ho avuto modo di provare addirittura l' extrafine di Sailor e sono rimasto sbigottito nel constatare la medesima scorrevolezza ma con un tratto estremamente fine, come un capello.
Questa scorrevolezza è supportata da un eccellente alimentatore. Ho ripreso in mano la penna dopo settimane di inutilizzo ed è ripartita senza problemi. Durante la scrittura, il flusso rimane costante senza avere mai indecisioni o blocchi. Da questo punto di vista credo che questa sia la penna più affidabile in mio possesso.
La punta in iridio è un po' diversa da quelle che sono abituato a vedere sulle mie altre penne. Mentre le punte in iridio Pelikan e Delta si trovano sotto i rebbi, quindi a 180 gradi rispetto all' asse del pennino, la punta in iridio di Sailor è inclinata a 45 gradi rispetto al suddetto asse. Probabilmente questa inclinazione dovrebbe favorire la scorrevolezza durante la scrittura(più esperti di me sicuramente sapranno la risposta).
Ho voluto anche osservare la punta in iridio con una lente a 60x e ho potuto apprezzarne una superficie perfettamente levigata che non ho potuto vedere invece in altre penne che, nonostante siano scorrevoli, non arrivano a questo livello di perfezione.


Scommetto che faticherete a scorgere la differenza. Purtroppo la foto è poco esplicativa. Le due penne sono identiche, salvo una differenza di lunghezza assolutamente trascurabile e la larghezza del fusto che nella Pro Gears è maggiore.
La resina impiegata per costruire i due modelli è la medesima cosi' come le finiture, la filettatura in metallo della sezione e le incisioni sul pennino. La differenza sostanziale tra i due modelli è rappresentata dal solo pennino che nel modello Sapporo è rigidissimo e in lega a 14 kt. La scorrevolezza tra i due pennini è molto simile, non sono stato abbastanza bravo nel notare la differenza anche perchè probabilmente a questi livelli risulta difficile. La differenza veramente percepibile è dovuta alla durezza del pennino Sapporo che mi ha fatto preferire la Pro Gears essendo io particolamente affezionato ai molleggiati che regalano quell' effetto cuscinetto che, insieme alla scorrevolezza della punta, rende il tutto veramente perfetto.

Difetti:
I giapponesi sembrano non conoscere le mezze misure. Il modello in mio possesso dovrebbe essere la "misura media" ma appare evidente non solo la differenza minima con la Sapporo ma anche la grandezza in rapporto alla più famosa M205.
Vi ho presentato una penna che per le mie mani è estremamente piccola. Mentre questa risulta più lunga della M205 quando viene presentata da chiusa, si può notare invece di quanto sia più corta della M205, presentata senza cappuccio. Personalmente preferisco impugnare penne grandi e lunghe come una Pelikan M1000 ma sono sicuro che questa penna non dovrebbe creare troppi problemi con cappuccio calzato. Io ho scelto di non farlo per non rovinare il fondello della penna.
Giustifico la mia frase precedente: "i giapponesi non conoscono le mezze misure" facendovi notare che il modello di serie più bello e costoso di Sailor, la Sailor KOP, è mostruosamente grande, forse addirittura più di una Pelikan M1000 e sicuramente più di una M800.

CONCLUSIONI:
Scegliere una Sailor Sapporo o una Sailor Pro Gears dipende unicamente dal proprio gusto personale. Le uniche differenze tra i due modelli sono relative alla durezza della punta e allo spessore del fusto. Queste Sailor montano pennini a 14 e 21 kt e sono disponibile alcune varianti come la 1911(pennino a 21 kt, forma affusolata), la Realo con meccanismo a stantuffo e varianti minori come la Pro Gear Large Black HT che è identica a quella che vi ho presentato ma con pennino bicolore.
Penso che la mia recensione abbia un certo peso perchè non nego di continuare a preferire i tratti larghi con vere e proprie emorragie d'inchiostro. Non ci posso fare nulla, non posso fare a meno di amare litri di inchiostro luccicante sotto una lampada a tungsteno, con un bel caffè bollente davanti, durante una lunga sessione di studio.


Spero di non essere stato eccessivamente lungo e noioso e sappiate che per ogni domanda rimango disponibile.
Sono sicuro che tra breve tempo avrete occasione di leggermi nuovamente :)
 

Raffaele Schiavone