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Parker Sonnet - Recensione di Raffaele Schiavone

Parker Sonnet - Recensione di Raffaele Schiavone

Materiale, design, finiture
La Parker Sonnet è una stilografica di piccole dimensioni, circa 1,5 cm più lunga di una Pelikan M200 ma più sottile.
Anche se all' apparenza più sembrare interamente in metallo, in realtà ha un' anima di resina nera rivestita da un guscio di colore nero opaco, davvero gradevole al tatto e alla vista.
Il pennino è in acciaio, le finiture sono cromate mentre l' impugnatura è in resina nera lucida. La fascetta alla base del cappuccio recita la scritta "Parker France" mentre la testina mostra il logo dell' azienda, inciso su resina nera lucida.
La filettatura che dalla sezione avvita sul corpo penna è realizzata in metallo mentre il cappuccio è a scatto e, anche se all' apparenza pare abbastanza solito, non posso garantire sulla tenuta nel tempo.
Il converter è quello economico Parker con aggancio proprietario.

Invece di girare il pistone, questo deve essere spinto verso il basso e in seguito riportato nella posizione originaria per caricare l' inchiostro, proprio come fosse una siringa.
Indubbiamente di pessima qualità essendo realizzato in plastica sottile, a semplice innesto, senza un rinforzo sull' imboccatura e con una capienza di poco inferiore rispetto a molti altri converter standard con attacco internazionale. Unica nota positiva è la presenza di una sferetta in metallo in grado di prevenire gli accumuli d' inchiostro quando questi non scorrono bene in converter.
Consiglio di utilizzare questa Sonnet a cartuccia oppure evitare di smontare troppe volte il converter, evitando che si usuri troppo velocemente.

Nonostante la cattiva fama delle vecchie Sonnet, questo modello mi ha stupito per qualità delle finiture e per la robustezza che trasmette una volta impugnata.

Qualità di scrittura:

Come forse tutte le Parker moderne, nemmeno questa può vantare un flusso particolarmente abbondante anche se, per alcune caratteristiche, l'ho molto apprezzata.
Lasciandomi in parte sorpreso la penna, senza neppure essere stata sciacquata, è partita al primo colpo dopo aver caricato la cartuccia di Parker Quink Blue presente nella confezione.
Il giorno seguente l' ho estratta per apporre una firma ed è ripartita senza alcun problema.
Dopo averla caricata con il Diamine Onyx Black, grazie al converter fornito in dotazione, è stata lasciata ferma per quattro giorni in custodia e, nonostante ciò, è ripartita appena ho appoggiato la punta sul foglio.
Ciò mi ha particolarmente sorpreso perchè, in molte moderne da me testate, qualche leggerissimo problema di ripartenza dopo pochi giorni di inutilizzo, era cosi' frequente da non prestarci nemmeno più attenzione. Ho dedotto di avere tra le mani un alimentatore avaro d' inchiostro ma affidabile con cappuccio che di certo ha un' ottima tenuta.
Il pennino è molto rigido e scrive con tratto fine decisamente scorrevole considerando il flusso medio/scarso della condotta.
Ho scritto l' intera recensione con questa Parker senza riscontrare salti di tratto o altri problemi relativi alla scrittura.

Conclusioni

Materiali: 9
Finiture: 10
Scrittura: 8
Qualità/Prezzo: 7


Sembra essere una buona stilografica che vale la pena tenere in considerazione.
Temo che questa variante del modello Sonnet non sia più in produzione quindi non sono in grado di comunicarvi il prezzo di listino.
Considerando che si tratta di una Sonnet con pennino in acciaio, il prezzo dovrebbe oscillare intorno ai 120 euro (anche se è possibile averla a meno), il che la rende una stilografica con un discreto rapporto qualità/prezzo considerando l' apparente bontà dei materiali e le perfette finiture.

Raffaele