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Parker Premier Black Edition - Recensione di Massimo Belardi

Parker Premier Black Edition - Recensione di Massimo Belardi

Da quando ho iniziato a scrivere riguardo le mie emozioni per le penne stilografiche,  ho sempre trattato penne nuove, usate il solo tempo della recensione.
Nel caso della Parker Black Edition posso scrivere e raccontare di un gioiello che utilizzo da quasi 4 anni.
Comprai la Black Edition il giorno del mio trentottesimo compleanno, nel Dicembre 2010.
Per tradizione, nel mio natale così a riddoso del vero Natale, compro sempre una penna.
Quel giorno le motivazioni erano tante. Una nuova penna e per la prima volta, una stilografica.
Non conoscevo bene le stilografiche.
Avevo una sorta di mistico rispetto e di immotivato terrore.
Macchie, cadute accidentali sul pennino, furti (pochi mesi prima fui derubato di penna roller e portamine della Porsche Design sulla metro di Roma), incapacità varie.
Insomma credevo di non essere all'altezza.
Comunque il dado era tratto. Entrato esordiì con 'oggi prendo una stilo'.
Marco Moricci, il titolare del negozio, non rimase per niente stupito dalla mia richiesta "anomala".
E dopo tre o quattro richieste specifiche, tipo peso, colore, e tratto della scrittura, mi mostrò per prima la Parker Premier Black Edition.
Appena vista decisì di comprarla perchè' è una penna di bellezza fuori dal comune.
Il nero uniforme banalizza, tutt'altro, esalta il lavoro certosino apportato.
Sul cappuccio e corpo penna è impressa una texture tratteggiata, ottenuta con tecnologie innovative, che risaltano la luce, al suo leggero frangersi, naturale o artificiale che sia.
Il peso della penna è rimarchevole, con o senza cappuccio.
Il fermaglio è quello noto di casa Parker, la freccia.
Sulla vera del cappuccio sono riportati il logo e il nome Parker.
A chiudere la trama, due solchi circolari.
Ripeto una penna di bellezza unica.
E poi abbiamo il pennino. 18 carati oro placcato in rutenio.
Disegno del pennino, stupendo, anche questo con l'incisione della classica freccia Parker.
Pennino che scrive in modo autoritario dove il il peso abbastanza sostenuto gioca un ruolo fondamentale.
Nello scrivere, sembra di percorrere binari da lei conosciuti, precisi, privi di sbavature.
La costruzione del pennino permette di scrivere piegandolo verso destra o sinistra, ad angoli sostenuti
E last but least, volendo si scrive con la punta.
Il caricamento è il classico cartuccia/converter.

In conclusione.
Parker Black edition è unica nel suo genere, per estetica, peso e capacità di scrittura.
Impossibile da non possedere, collezione o uso giornaliero che sia.

Ringrazio Marco della Casa della Stilografica per il consiglio di anni fa, perchè sono stato introdotto in un universo di pura bellezza.......le penne stilografiche!
Un saluto alle prossime recensioni.
Massimo Belardi.

Noi di Casa di Stilografica ringraziamo ancora una volta l'amico Massimo per le sue poetiche recensioni!