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Visconti - Calamaio da viaggio - Recensione di Raffaele Schiavone

Visconti - Calamaio da viaggio - Recensione di Raffaele Schiavone

Dopo aver letto dele impressioni positive di Phormula, ho deciso di acquistarne uno a mia volta.
Non credo di aver mai recensito un calamaio quindi spero di riuscire a fare un lavoro discreto.

Il calamaio da viaggio Visconti viene venduto all' interno di una piccola scatola, recante il logo dell' azienda, contenente le istruzioni per l' uso assieme ad un contagocce in vetro che ho preferito sostituire con uno in plastica, di quelli utilizzati nei laboratori di analisi, più lungo ma sopratutto non suscettibile a rottura in caso di caduta.
Il calamaio è realizzato totalmente in plastica. Questo è di forma cilindrica con le estremità piatte, di media lunghezza ma piuttosto largo, abbastanza da non poter entrare in una custodia "standard" a due posti per penne stilografiche.
Avendo le dimensioni di una stilografica oversize, necessita di una custodia atta a contenerlo.
Quando mi capita di viaggiare lo inserisco all' interno nella custodia markiaro a due posti(veramente spaziosa) oppure semplicemente nella tasca della giacca.
Il sistema di chiusura(tappo) è a pressione ma la tenuta è perfetta. Anche scuotendolo energicamente non è mai uscita una sola goccia d'inchiostro; questo dipende dal fatto che l' incavo all' interno del calamaio è realizzato in gomma morbida che aderisce perfettamente sulle pareti del tappo in plastica; questo è zigrinato, per aumentare l' adesione da parte delle dita e cela al suo interno un vano, contenente un tamponcino in feltro, utile nelle circostanze di emergenza in cui non si ha carta a disposizione per asciugare il pennino. Si può accedere al vano nascosto facendo leva con l' unghia nella scanalatura presente tra la parte lucida e quella zigrinata del tappo.
L' incavo interno al calamaio è di forma conica e tende a stringersi andando in profondità.
La forma dell' incavo lo rende compatibile con gran parte delle stilografiche in commercio a patto che queste abbiano una sezione di forma cilindrica di dimensioni tali da poter essere inserite, bloccandole all' interno.
Volendo fare degli esempi pratici, il calamaio da viaggio è compatibile con le sezioni di una Pelikan M205 e di una Delta Dolcevita(che hanno diametri molto diversi) ma non lo è con una Lamy Safari a causa dell' impugnatura ergonomica di forma non cilindrica e con la Faber Castell Ambition la cui sezione è abbastanza sottile da attraversare l' incavo del calamaio.
In base a quanto affermato da Visconti, le stilografiche vintage con sistema di caricamento munito di sacchetto di gomma(come quelli a pulsante di fondo o a levetta) non sarebbero compatibili con il suddetto calamaio. Io non posso confermarvi tale affermazione non avendoci ancora provato.


La corretta procedura di caricamento avviene tenendo la stilografica con pennino verso l' alto con il calamaio "calzato" sopra.
Nel caso in cui si carichi una penna a stantuffo è necessario prima svitare il fondello e poi inserire la sezione all' interno. Non si può svitare il fondello una volta inserito il pennino nell' imboccatura perchè, essendo il sistema completamente ermetico, si otterrebbe solo il risultato di dilatare l' aria presente all' interno che riporterebbe il fondello nella posizione originaria.
Questo è ciò che avviene provando a svitare il fondello di una stilografica con cappuccio avvitato, quando questo è perfettamente ermetico.
Una volta avvitato il fondello e riempito il serbatoio della stilografica, il "blocco" composto da stilografica e calamaio deve essere girato di 180° e la penna soprastante "stappata"; si, va letteralmente stappata perchè il rumore prodotto dall' estrazione della sezione è simile a quello prodotto dall' apertura di una bottiglia di buon spumante(ma questo per fortuna non dovrebbe macchiare i vestiti :mrgreen: ), ulteriore conferma del fatto che questo è assolutamente a tenuta.

Raccomandazioni d'uso

Nulla vieta di usare questo comodo oggetto per ricaricare penne a converter ma abbiate un occhio di riguardo quando questi sono a semplice innesto e non a vite.
Io stupidamente, nel caricare una stilografica con converter a semplice innesto, ho dimenticato di riavvitare il corpo penna sulla sezione prima di estrarla dall' imboccatura con il risultato di essermi ritrovato il converter in mano mentre la sezione è rimasta bloccata saldamente nell' incavo.

Nel ricaricare il calamaio con il contagocce, non superate il livello massimo indicato dalla scritta "max ink level, do not overfill"

Potreste non riuscire a chiudere correttamente il calamaio premendo semplicemente sul tappo. Nel chiuderlo potrebbe essere necessario imprimere un leggero movimento rotario verso sinistra o verso destra.

L' uso di un contagocce in plastica di maggior lunghezza e capacità, rispetto a quello fornito in dotazione, oltre ad essere più sicuro e comodo, fa si che si possa arrivare più a fondo con la punta, evitando di sporcare l' incavo in gomma su cui alloggia la sezione.
Vale la pena di ricordare che lo scopo del calamaio da viaggio è quello di caricare penne stilografiche a serbatoio e a converter senza sporcare l' impugnatura.

CONCLUSIONI

Credo di aver detto l' indispensabile.
Assolutamente consigliato oltre che irrinunciabile per riempire correttamente il serbatoio di una Visconti Homo Sapiens.
Grazie alla forma cilindrica può essere inserito in una custodia abbastanza grande da contenerlo oppure nella tasca della giacca, senza che questo occupi troppo spazio e rimanga visibile agli occhi degli osservatori.
Essendo costruito in plastica, non teme le cadute, a differenza di gran parte delle boccette d'inchiostro e dei calamai in vetro.
La sua sicurezza e facilità d'uso lo rendono il calamaio ideale in un tutte quelle situazioni in cui non penseremmo mai di estrarre una boccetta d'inchiostro ed effettuare una ricarica.
La perfetta tenuta è un' ulteriore garanzia per chi viaggia spesso.

Ciao a tutti!
Raffaele

La recensione è pubblicata anche sul noto forum di fountainpen.it : Visconti - Calamaio da viaggio - Recensione di Raffaele Schiavone

Noi di Casa della Stilografica ringraziamo nuovamente l'amico Raffaele.