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TWSBI Classic - Recensione di Massimo Belardi

TWSBI Classic - Recensione di Massimo Belardi

Premessa.

Esiste lo stile Sailor, l'eccellenza Pilot e da qualche tempo, il modello industriale TWSBI.
La casa di penne stilografiche taiwanese si è affacciata sul mercato proponendo una serie di modelli  essenziali e di qualità reale, evitando la mediocrità produttiva giustificata dal prezzo ((a dir poco)) concorrenziale.

Primo impatto.
La TWSBI Classic ha misure compatte, circa 13 cm e mezzo (13,7 cm da indicazioni di fabbrica), ideali per il taschino.
Si presenta piacevole allo sguardo ed al tatto.
Di fascino retro-classico la presenza di una finestra/fessura a circa metà del corpo penna, che segnala il livello dell'inchiostro e che spezza così il cappuccio dalla zona scrittura.
La finestrella permette di far rientrare l'impugnatura, aumentando la sensazione di controllo dello strumento.
Scelta estetica e di design riuscita!
Si segnala la "stravagante" soluzione di impedire l'aggancio del cappuccio al serbatoio. Errore tecnico o "soluzione" alla TWSBI? Chissà...

Sempre in stile TWSBI, il kit di manutenzione.
Favoloso, da veri aficionados della manutenzione.

Capitolo pennino.
Cosa si può aggiungere sui pennini TWSBI?
Personalmente li considero, sin dal primo utilizzo (una TWSBI Diamond 580 demonstrator) ricchi nell'intarsio e dalla scrittura sicura e scorrevole.
Non sono certo paragonabili ai pennini della Sailor o al fantastico pennino della Pilot Justus, e proprio per tale estrema e rilevabile diversità, li adoro.
Nel mio scrivere umorale e mutevole, ci sono giorni da scrittura "TWSBI".
Il modello provato è stato un EF.
Non sono un amante dei tratti fini, meno che mai di un tratto EF, ma su consiglio di Marco Moricci (@Casa della Stilografica], mi sono fatto convincere, potendo così confermare le impressioni, positive, di altri.

La penna scrive davvero bene, permettendosi di gareggiare ad armi pari con altri più blasonati pennini. Scrive senza intoppi, nella gradevolezza di un tratto minuto e sottile.

Capitolo caricamento.
E' un punto di forza delle TWSBI.
Per quanto alla Classic, Twsbi non abbia associato un calamaio specifico,il sistema a pistone è fantastico, mi è piaciuto sin dalla prima TWSBI posseduta.
Con la Classic si perde la sensazione d'iniettare un virus letale di una 580,  lasciando comunque un effetto gradevole.

Considerazioni finali
Nel mondo delle stilografiche si ripete da anni che le vere novità giungono solo dal Giappone.
Il modello Twsbi non eccelle, probabilmente, in nessuna componente base, perché il suo segno distintivo è l'assemblaggio, la capacità industriale di sfornare strumenti a stantuffo con pennini di rilievo a prezzi che più bassi non si può immaginare.

Un successo di essenzialità e, volendo, di democratizzazione della scrittura a mano libera.
Una penna da avere nella propria collezione ( e per i giorni alla 'Twsbi'.).

Massimo Belardi

Noi di Casa della Stilografica, ringraziamo pubblicamente Massimo Belardi per la graditissima recensione della TWSBI Classic