Scrivere a mano fa bene alla salute! By Grazia.it
Il seguente approfondimento è tratto dal noto sito www.grazia.it
Articolo di Camilla Sernagiotto — 21 febbraio 2019
Scrivere a mano fa bene alla salute (e rende più intelligenti)
Scrivere a mano stimola il cervello, diminuisce l’ansia e rende più sicuri: ecco perché vale la pena accantonare la tastiera e tornare a impugnare una penna.-
Scrivere a mano fa bene. A quanto afferma la scienza, impugnare una penna stimola la creatività e rafforza la memoria, ben più di qualsiasi smartphone, tablet e pc su cui si schiacciano soltanto dei tasti. Ad avvalorare la tesi, alcuni studi e tante tradizioni millenarie (come quella calligrafica cinese o quella amanuense dei monaci medievali).
Ad Harvard si deve scrivere a mano Ad Harvard, uno dei più prestigiosi atenei universitari del mondo, sono tanti i professori che impongono ai propri studenti di prendere appunti a mano. È emerso da un’inchiesta del magazine statunitense Medium, corredata da testimonianze scientifiche secondo le quali scrivere su tablet, pc e smartphone è meno incisivo per la memoria e il cervello rispetto al metodo tradizionale, da amanuense insomma. Sempre negli States, in Arizona e in North Carolina, parecchie scuole hanno lanciato appelli e campagne per tornare a insegnare correttamente il corsivo (che pare stia scomparendo, scalzato totalmente dallo stampatello per non dire dagli emoticon). Secondo quanto sostiene di Benedetto Vertecchi, professore di Pedagogia all’Università di Roma Tre, la scrittura a mano aumenterebbe la capacità di linguaggio nei bambini, permettendogli di esprimere su carta pensieri più riflessivi e ragionati. Inoltre, sempre secondo gli studi condotti dal Prof. Vertecchi, impugnare una penna o una matita migliora notevolmente la manualità generale del bambino.
Scrivere a mano diminuisce l’ansia Il solo fatto di impugnare una penna, guardarla mentre scorre su un foglio di carta e imprimere con l’inchiostro i propri pensieri è un potentissimo ansiolitico. Un po’ come colorare i mandala o disegnare, anche scrivere aiuta a distendersi e a rilassare mente e muscoli. Spesso, nei momenti di forte stress, si tende a schizzare disegnini su carta. Lo stesso effetto balsamico, a livello mentale, lo fa il gesto dello scrivere. Che sia un diario, la lista della spesa o l’elenco di buoni propositi per l’anno nuovo, l’importante non è il contenuto ma la forma.
La scrittura manuale come patrimonio dell’umanità? È quello che chiede a gran voce (anzi: per iscritto, considerando la sua mission) l’Istituto grafologico internazionale Girolamo Moretti di Urbino. Questa istituzione italiana a sostegno della calligrafia ha infatti richiesto all’Unesco di proclamare patrimonio dell’umanità proprio la scrittura a mano. Lo è già la calligrafia cinese, iscritta già da tempo tra i Patrimoni orali e immateriali dell'umanità.
Associazioni italiane pro-scrittura manuale In Italia stanno fiorendo parecchie associazioni che si battono per difendere la scrittura a mano. L’Aci, Associazione Calligrafica Italiana, sta registrando un vero e proprio boom di iscrizioni ai suoi corsi calligrafici. Molto gettonati anche i seminari organizzati dall’associazione Smed (acronimo per Scrivere a mano nell’era digitale): workshop creativi in cui riappropriarsi finalmente della scrittura corsiva e di quella che un tempo chiamavamo tutti “bella grafia” e che doveva confluire nei compiti in classe “in bella copia”, appunto, per ottenere un buon voto. Un tempo, infatti, la grafia era parte integrante della scuola italiana, uno dei criteri di valutazione nelle materie umanistiche.
Personaggi famosi che amano scrivere a mano Jackie Kennedy è stata la First Lady con la grafia più bella della storia della Casa Bianca, infatti tutti i biglietti di auguri natalizi, i ringraziamenti e gli inviti ufficiali venivano scritti manualmente proprio dalla moglie del Presidente. Un’altra First Lady (non di ruolo ma di fatto) che ha un vero dono nelle dita è Meghan Markle: la duchessa ha rivelato che da giovane scriveva su commissione inviti per matrimoni. Tantissimi scrittori, poi, preferiscono una prima stesura manuale dei loro libri, ad esempio James Ellroy. Ma anche le sceneggiature cinematografiche spesso preferiscono carta e penna, è il caso di Quentin Tarantino e George Clooney.