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Sailor 1911 Maki-e Series Maiko - Recensione di Fenice & Fenomeno

Sailor 1911 Maki-e Series "Maiko" - Recensione e video di Fenice & Fenomeno

Marca SAILOR
Modello 1911 MAIKO
Pennino F


DATI TECNICI:
Lunghezza da chiusa: 13,4 cm.
Lunghezza da aperta senza calzare il cappuccio: 11,7 cm.
Spessore impugnatura: 0,8 cm. - arriva a 0,9 cm. in prossimità della filettatura di avvitamento
Finestra d’ispezione: NO
Lunghezza pennino: 1,9 cm.
Capacità serbatoio: 0,6 ml.

PESO:
- con cartuccia inserita: 18 gr.
- senza cappuccio: 10 gr.
Sistema di caricamento: cartuccia - converter (in dotazione)
Pennino in oro 14 k.
Cappuccio ad avvitamento.

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Sailor dedica una delle quattro penne di questa collezione maki-e alla “Maiko”.
La Maiko è un’apprendista Geisha.
Contrariamente alla visione travisata e distorta che il Mondo Occidentale ha voluto dare alla figura della Geisha, la stessa si presenta come una donna colta, intelligente, di classe e raffinata, che conosce perfettamente l’arte della danza, del canto e della musica, sa servire in modo impeccabile il té e il sake, è in grado di creare composizioni floreali, ha approfondito la conoscenza della letteratura, della poesia e della calligrafia, ed è in grado di sostenere una conversazione seguendo rigide regole comportamentali e di stile.

Per diventare Geisha, le fanciulle devono diventare “Maiko”, ossia seguire una scuola di formazione dove vengono acquisite e affinate le arti sopraindicate.
Tale percorso formativo dura 5 anni, ed è dedicato alle ragazze dai 15 ai 20 anni!

Tuttavia, prima di diventare Maiko, le giovani aspiranti allieve devono forgiare il loro carattere in una specifica scuola formativa (molto costosa) le cui prove oggetto di valutazione risultano alquanto estenuanti.
Solo coloro che supereranno un esame finale potranno accedere alla scuola di formazione per Maiko!

Una geisha è una figura che esiste tutt’ora in Giappone, seppure in misura minore rispetto al passato; la donna che è diventata Geisha, è obbligata a rispettare severe regole morali ed estetiche che creano i dettami dell’abbigliamento, del maquillage e dello stile di vita.

Cosa simboleggia quindi la Sailor 1911 Maiko?
Simboleggia l’impegno, la fatica ed i sacrifici che una ragazza deve compiere per affermarsi come donna.

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Estetica e design: 9

La forma è ogivale, tipica della serie 1911.
Le rifiniture sono dorate e si contano 2 anelli decorativi (uno a simulare il fondello ed uno in apice alla fascia posta a base del cappuccio) mentre il 3° anello apparentemente decorativo ha la funzione di supporto all’anello sottostante al quale è agganciata la clip.
Come ogni Sailor (ad eccezione della Lecoulè) la veretta di spessore maggiore posta alla base del cappuccio riporta la scritta SAILOR JAPAN FOUNDED 1911.
Per quanto attiene alla lavorazione maki-e, l’esemplare oggetto di recensione riporta una Maiko (apprendista Geisha) girata sul fianco sinistro nell’atto di portare il ventaglio al viso per celarne i lineamenti (probabilmente, visti i risultati nel disegnare il volto della Tale of Genji, meglio così).
Ciò che colpisce maggiormente nella Sailor 1911 Maiko sono le decorazioni in Maki-e.
La Maiko non presenta elementi di banalità (come la Momiji le cui foglie di acero sembrano le adamitiche foglie di fico o la Tsuru i cui volatili sembrano anatre disegnate da un bambino dell’asilo, o la Fuji i cui “alberelli” sembrano dei broccoli) e le tonalità cromatiche dedicate soprattutto al kimono la rendono la più bella della gamma.
Non convince lo sfondo avorio. Se fosse stato bianco i colori del kimono avrebbero avuto maggior risalto.
Lo stesso kimono è color petrolio, un blue-verde spento, per nulla brillante che viene ulteriormente smorzato da uno sfondo giallognolo.
La lavorazione è parzialmente in rilievo ma in sede di scrittura non si avverte alcun “sfasamento” sul fusto.
La componente oro predomina in modo eccessivo sia sul fusto che sul cappuccio di quest’esemplare.


Realizzazione e qualità: 7

La qualità della resina è ottima, ma questo è apprezzabile anche in penne di fascia media come la Sailor Sapporo o di fascia medio-alta come la Realo, tuttavia è una penna che presenta elementi di “delicatezza” in forza della lavorazione in oro posta a rilievo sul fusto.
Ci si riferisce ovviamente all’ipotesi più infausta possibile, ossia alla caduta accidentale; un uso quotidiano non crea alcun danno alla lavorazione.


Peso e dimensioni: 8

Il peso esiguo consente ininterrotte e prolungate sessioni di scrittura senza avvertire alcuna stanchezza alla mano.
Sailor riesce a calibrare la bilanciatura di ogni sua penna sia con cappuccio posted sia “nuda”, ossia senza calzare il cappuccio in fase di scrittura e ciò nonostante il supporto di chiusura abbia un peso rilevante per la presenza della robustissima clip.
Per parte mia non mi verrebbe mai in mente di calzare il cappuccio su tale esemplare, per il semplice fatto che la filettatura di avvitamento posta all’interno del tappo andrebbe a coincidere con la lavorazione maki-e del kimono e dei fiori in oro, con serio e fondato pregiudizio per la componente più preziosa della penna!
La clip è robusta e solida ed ha uno spazio di affrancazione di 3,8 cm.

Ad un primo impatto le dimensioni possono apparire ridotte (specialmente se si considera il valore economico della penna), tuttavia, riflettendo sulla scelta operata da Sailor e ricercando la ratio di tale produzione, sono giunta alla conclusione che la casa giapponese ha ponderato l’effettiva utilizzabilità della penna!
Se avesse prodotto una penna con fusto di lunghezza maggiore, l’utilizzazione con cappuccio posted avrebbe sortito l’effetto improponibile di uno stiloforo ma con il risvolto negativo dell’eccessivo ingombro e della scarsa praticità.
Personalmente - ma questa è una considerazione soggettiva - non amo calzare il cappuccio in fase di scrittura, pertanto la dimensione ridotta di una penna incide in modo negativo sulla comodità d’impugnatura.
Nella fattispecie in esame, le dimensioni, seppure non siano apprezzabili, risultano sufficienti ad assicurare la comodità di scrittura anche senza calzare il cappuccio.
Il fusto ha una sporgenza in coda di 1,5 cm. rispetto all’incavo della mano; più che sufficiente per garantirne una buona presa.

Il Fenomeno ha una mano minuta (stiamo parlando di un bambino di 11 anni) e la trova particolarmente confortevole. “Dimensioni perfette” per un bambino - dimensioni accettabili per un adulto.


Pennino e prestazioni: 8

Non mi sento di dare un 9 per il semplice motivo che si tratta di un pennino F (fine) e pertanto più “delicato” rispetto all’M.
Le prestazioni di un pennino le valuto su un vero campo di battaglia:
- appunti universitari
- esami scritti dove la tensione è al massimo e lo stress viene trasmesso dal tuo corpo alla penna che brandisci come una spada.
Il pennino è lo stesso della Sailor Sapporo - 14k -, solo che in quella penna ho una gradazione maggiore (M).
Quel pennino non mi ha mai deluso: è la mia certezza, la mia garanzia, il mio fedele compagno nelle sessioni intensive d’esame.
Nel pennino F non riesco a percepire quelle sensazioni di solidità che mi dà il pennino M; ma questa è una valutazione meramente soggettiva, pertanto non è un dato inconfutabile.
Resta il fatto che Sailor ha un fine ineguagliabile, un tratto preciso quanto il bisturi di un chirurgo, scrive sempre, anche dopo mesi di inutilizzo, scrive su qualsiasi superficie ... anche su carta igienica, dove lo spiumaggio è irrilevante e la leggibilità è perfetta.
Che senso ha scrivere sulla carta igienica? - direte voi.
Ha senso, perché non sempre si ha a portata di mano carta Clairfontaine o Rhodia!
Pensiamo ai più disparati contesti di utilizzo di una penna stilografica: un concorso, un esame universitario, un compito in classe; i fogli protocollo che vengono forniti debitamente vidimati dalla Commissione / dal docente, non sono mai “di qualità”.
Vengono “propinati” fogli che “spiumano” il tratto o fogli che sembrano “carta velina” da tanto sono trasparenti (scrivere sul retro diventerebbe impossibile).
In tali situazioni Sailor “corre in soccorso” ai sopraindicati candidati.
Cosa mi porto ad un esame? L’ansia, lo stress, l’orologio e la mia Sailor.
Il fatto che scriva su correttore a nastro mi tranquillizza ed è per me una qualità irrinunciabile. Attenzione però agli inchiostri! Non tutti sono idonei per quella superficie di scrittura: Pelikan Edelstein e Rohrer & Klingner sbiadiscono e allargano il tratto rendendo la sovrascrittura illeggibile.
Gli inchiostri Sailor, i Diamine e gli Iroshizuku della Pilot non danno alcun problema su correttore a nastro.
Altra qualità degna di rilievo, ma non è peculiare della Maiko ma di tutta la linea Sailor, è l’affidabilità: digerisce qualsiasi inchiostro.


Qualità / Prezzo: n.d.

La qualità è innegabile, ma mi aspettavo qualcosa in più, soprattutto alla luce di un prezzo di listino così importante.
Stiamo parlando di un mese di stipendio di un operaio!
Probabilmente le decorazioni maki-e potrebbero giustificare la spesa, la bellezza della creazione artistica artigianale di questo esemplare è innegabile ma in questo momento di crisi la spesa pare più una follia che un investimento.

Non posso non rilevare che Pilot ha immesso sul mercato una linea con decorazioni maki-e parallelamente a Sailor, ed anche Pilot ha optato per un pennino in oro 14 k.
Il derby tra le due case giapponesi si presenta interessante per la presenza di elementi comuni che rendono la comparazione decisamente equa e paritaria.

Pilot opta per una linea più sobria, meno ricca di dettagli ma di gran classe - Sailor arricchisce in modo quasi eccessivo le decorazioni (vds. la Monte Fuji) restituendo un effetto ottico di caos, poco gradevole.
Estetica: Pilot - Sailor: 1-0

Pilot ha curato in modo maniacale i particolari, i disegni sono ben definiti ed hanno un loro risalto - Sailor non è all’altezza della produzione dell’avversaria, le stesse “anatre” (sono anatre?) riportate sulla Tsuru hanno una linea infantile che non giustifica un costo così significativo per tale esemplare.
Tecnica maki-e: Pilot - Sailor: 1-0

La solidità e la robustezza del pennino F Pilot la rendono idonea a sopportare “lo stress da esame scritto” (anche se rimane il dubbio sul peso alquanto significativo che comporterebbe un eccessivo affaticamento della mano) - l’F Sailor mal sopporta i “campi di battaglia da sterminio scolastico” mentre risulta senza rivali con il pennino M.
In sintesi: non me ne faccio nulla di un pennino solido e robusto che sopporta il mio stress se la penna pesa quanto un camion e ad ogni facciata devo sgranchire le dita! In un esame scritto (universitario) o in un concorso, il tempo è prezioso, e non è illimitato!
Robustezza del pennino F: Pilot - Sailor: 1-1

Pilot si dimostra una penna “di un certo peso”, non la vedo adatta per lunghe sessioni di scrittura, mi riservo di testarla in sede d’esame per vedere come si comporta - Sailor ha sempre prodotto penne leggere considerando l’effettiva utilizzabilità e praticità della propria produzione.
Nelle lunghe sessioni di scrittura, Sailor, si dimostra la migliore.
Peso: Pilot - Sailor: 0-1



Fenice & Fenomeno ringraziano di cuore Marco Moricci della Casa della Stilografica per l’esemplare messo a disposizione per la recensione.

Noi di Casa della Stilografica, ringraziamo infinitamente Fenice & Fenomeno per le sempre splendide ed accurate recensioni e sopratutto per il bellissimo video!