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Recensione VAC 700 di Simone Piccardi

TWSBI VAC 700 DEMO - Recensione di Simone Piccardi

Benché mi possa senz’altro considerare fra coloro che hanno un notevole apprezzamento per la TWSBI, per l’ottimo lavoro fatto con la Diamond 540 (recensita qui), quando la Diamond 700 uscì sul mercato alcuni mesi fa, la penna non mi convinse fino in fondo.

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Dal punto di vista estetico infatti le penne trasparenti colorate non mi han mai convinto molto dato che il colore rende inutile il principale vantaggio di queste penne, quello di poter usare un inchiostro colorato per variare l’aspetto della penna. Inoltre il forte gradino fra corpo e sezione presente sulla penna rende le linee della penna, almeno per i miei gusti, meno gradevoli rispetto a quelle delle 540. L’uscita della nuova versione completamente trasparente, che rimuove quello che per me era il principale difetto estetico, però mi ha portato a riprendere in esame questo modello.

Si tratta come per le versioni colorate di una penna con caricamento a siringa rovesciata, e si discosta quindi dalla scelta dello stantuffo operata sulla 540. Questo è uno dei dei sistemi caricamento più avanzati, che consente una capacità di inchiostro superiore a qualunque altro, ma richiede anche una costruzione di alta qualità perché la perfetta tenuta delle guarnizioni è essenziale al suo funzionamento.

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La penna infatti mantiene una quantità di inchiostro davvero enorme, che può essere apprezzata dalla foto precedente. Il caricamento si presenta come estremamente funzionale (la penna si carica estraendo il pistone e premendolo in basso a pennino immerso nella boccetta di inchiostro) e la qualità di realizzazione dello stesso è ineccepibile.

La guarnizione, anche se solo un uso prolungato potrà darne conferma definitiva, si presenta come estremamente robusta, lo scorrimento del pistone è molto dolce e l’avvitatura del fondello in posizione di riposo è precisa. Nonostante il corpo sia in questo caso rotondo (le sfaccettature stavolta sono sul cappuccio) il fondello, anch’esso sfaccettato, svolge egregiamente il compito di impedire il rotolamento accidentale della penna dal tavolo.

Dal punto di vista costruttivo non si può fare davvero nessun appunto alla TWSBI, la penna è realizzata con una grande cura ed attenzione ai particolari, nonostante si tratti di un modello relativamente economico, ed il prezzo è solo leggermente più alto rispetto alla 540. Il materiale è il solito, robustissimo, policarbonato, la lavorazione è a mio avviso impeccabile. Le finiture metalliche cromate sono ottime, accurata la satinatura del fermaglio.

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La penna monta il nuovo pennino Jowo, l’esemplare provato era equipaggiato con un F, che, complice una alimentazione piuttosto generosa è risultato fornire un tratto abbastanza ampio (da F europeo, per intendersi).

La scorrevolezza però, complice anche il flusso, si è dimostrata buonissima, migliore (ma qui gioca anche la differenza di spessore del pennino) rispetto alla 540 provata in precedenza. Nessun salto ed una erogazione sempre pronta e continua, come si può evincere dalle prove di scrittura sottostanti.

Per quanto di flusso abbondante, ed assolutamente rigido, il pennino è assolutamente gradevole nell’uso e la penna è perfettamente bilanciata nell’uso senza cappuccio. Quest’ultimo, complice il bordo metallico ed il fermaglio è alquanto pesante e se posto sul retro della penna la squilibra un po’. Occorre comunque sottolineare che date le dimensioni della penna (molto grande, dell’ordine per fare un confronto, di quelle di una Pelikan 1000), l’aggiunta del cappuccio è assolutamente inutile.

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Una nota a parte è da porre riguardo all’autonomia. Come avviene per la Pilot 823 la penna richiede che si sviti il fondello durante la scrittura dato che a penna chiusa solo una piccola frazione di inchiostro resta disponibile, quella fra la testa del pistone ed il gruppo pennino. Questo comporta che se ci si dimentica di eseguire l’operazione, o si preferisce evitare la svitatura per avere il fondello ben chiuso, l’autonomia di scrittura può risultare molto limitata nonostante l’enorme quantità di inchiostro disponibile.

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Questo era stato segnalato come uno dei maggiori problemi della penna, difficile dire se sia stato davvero risolto, ma avendo mantenuto il fondello completamente chiuso ho proseguito a scrivere riempiendo un paio di fogli come il precedente senza fermarmi, senza nessun problema di esaurimento nonostante il flusso abbondante (e senza nessun salto nonostante la rapidità della scrittura.

Riassumo ancora una volta con il consueto rituale dei voti aggiungendo la doverosa sottolineatura di come questi siano alquanto soggettivi, in particolare quello relativo all’aspetto, che dipendendendo dai miei gusti personali può essere totalmente ignorato:

  • aspetto: 6.5 (le forme continuano a non piacermi molto)
  • scrittura: 9.0 (comoda e spaventosamente scorrevole)
  • sistema di caricamento: 10.0 (la siringa rovesciata è il mio preferito)
  • qualità/prezzo: 8.5 (qualità da fascia alta ad un prezzo onestissimo)

Per concludere si tratta di una penna validissima che nonostante non mi piaccia troppo sul piano estetico, è comunque dotata di sistema di caricamento veramente ben fatto, realizzata con una qualità costruttiva ineccepibile (cui la TWSBI pare attenersi per ogni modello), e nonostante questo il prezzo resta assolutamente contenuto.

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Si ringraziano gli amici della Casa della Stilografica, oltre che per la solita disponibilità e gentilezza, per aver fornito le fotografie usate nell’articolo e dato una mano nella scansione dei test di scrittura.