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Recensione Delta 30th 1982 - 2012 di Daniele Fontanelli

Stilografica Delta 1982-2012

Recensione di Daniele Fontanelli

“Con quel pennino un po’ così…” si potrebbe dire parafrasando una celebre canzone di Paolo Conte. Il pennino Fusion è senz’altro l’elemento di novità della penna in questione, realizzata da Delta in edizione limitata per celebrare il trentennale dalla nascita dell’azienda e che ho da pochi giorni acquistato dalla famiglia Moricci della Casa della Stilografica di Firenze.

Ma sul pennino non mi dilungo: chi volesse approfondire trova nel sito tutte le caratteristiche tese a dimostrare come l’unione di due materiali con diversa conduzione termica possa rendere più fluido l’inchiostro durante l’uso della penna. Personalmente mi limito a dire che la particolare struttura dello stesso non disturba l’estetica della penna, mentre è senz’altro apprezzabile il tentativo di innovazione tecnologica sperimentato da Delta.

Voglio invece spendere qualche parola sull’odore di questa penna. Avete capito bene, sull’odore. Non prendetemi per pazzo, i veri appassionati sanno che le penne si annusano anche!

E la Delta in questione è sicuramente una penna da annusare! …Si sente netto l’odore di canfora a testimonianza di una vera celluloide che al giorno d’oggi è sempre più rara da trovare. Nel processo produttivo della celluloide si deve usare la canfora per plastificare la cellulosa. La Delta che ho tra le mani odora proprio di canfora: basta svitare il cappuccio e avvicinare il naso al suo interno…. sulla qualità della celluloide non si discute!

Il caricamento a levetta laterale, un classico di Delta, dà alla penna quel sapore di tradizione che non guasta mai, anzi alletta i palati come il mio.

Il rosso vivo della celluloide porta invece un tocco di modernità. Nel mio caso è il motivo per cui ho scelto il rosso “a scatola chiusa”: in negozio Marco Moricci mi aveva mostrato la versione marrone che non è da meno come bellezza di cromatismi, anzi se si vuol rimanere sulla tradizione è da tenere in considerazione.

Le screziature della celluloide sono veramente particolari: in funzione dell’intensità della luce che illumina la penna si creano dei riflessi veramente accattivanti.

Il materiale è il vero punto di forza di questa penna.

Per il resto le 900 (300 per colore) stilografiche di cui stiamo parlando rientrano in una normalità che non vuol dire banalità, tutt’altro. Dimensioni normali che la rendono adatta in ogni situazione, bilanciamento normale che significa buono sia senza che con cappuccio calzato, finiture normali che significa misurate con un guizzo di eleganza grazie alla veretta in argento sul cappuccio.

L’incisione sul corpo, che riporta il modello e il marchio della casa produttrice, è veramente discreta - anche troppo - in quanto per notarla ci si deve veramente avvicinare.

Per adesso non vi dico altro… a questo punto si tratta solo di scriverci e testarla sul campo.

Un saluto a tutti

Daniele Fontanelli – daniele.fontanelli@teletu.it