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Intervista del Dott. Cesare Verona

Intervista del Dott. Cesare Verona

Parla Cesare Verona Direttore Generale dell’Azienda
Tastiera, mouse, smartphone: il mondo di internet e dell’alta tecnologia ci permette di comunicare e trasmettere dati in maniera veloce e sempre più efficiente.
E la vecchia penna? È uno strumento che non tramonta.

“Lo strumento di scrittura oggi è meno utilizzato di un tempo ma il suo impiego rimane un momento personale e intimo”, ci racconta Cesare Verona Direttore Generale di Aurora, che prosegue “La penna è un oggetto unico ed esclusivo, legato all’amore per il bello e a momenti particolari come la firma di un documento importante”.

Il Signor Verona ha raccontato a Luxgallery la storia della sua azienda, delle sue iniziative e come nasce una penna di lusso.

“La Aurora è nata nel 1919. Il mio bisnonno Cesare è stato importatore dagli Stati Uniti della prima macchina da scrivere in Italia, la Remington. Lavoriamo da allora nel mondo della scrittura, prima con le macchine da scrivere poi con le penne, a partire da mio padre. Ora l’azienda è guidata dalla quarta generazione della famiglia. L’azienda è rimasta in Via della Basilica fino al 1943 quando poi si è spostata nell’edificio attuale di Via Abbadia di Stura, sempre a Torino”.

Il palazzo che visitiamo, che copre un’area di circa diecimila metri quadrati in cui lavorano circa ottanta dipendenti, è quindi la seconda sede di Aurora, che ci accoglie in un complesso caratterizzato dal connubio tra passato e presente: all’ingresso ecco una macchina per creare la decorazione guilloché, diplomi, documenti antichi e foto nuove a testimoniare la lunga storia della manifattura in cui convivono lavorazioni artigianali con le tecnologie più avanzate. Brevetti e storia per quella che è la più antica fabbrica di penne a serbatoio nata in Italia, con un nome messaggio di speranza e rinascita dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. Un marchio sinonimo del made in Italy nel polo del lusso riconosciuto e apprezzato a livello internazionale in oltre cinquanta Paesi nel mondo.

“Siamo legati al made in Italy e produciamo i nostri oggetti interamente in Italia. Le materie prime sono tornite da noi. Si tratta di ottone, argento, oro, materiali pregiati tradizionali che si affiancano a quelli più innovativi come gomma o titanio. Una penna nasce da un input del team creativo con qualche mia idea, che poi viene rielaborata dal nostro Ufficio Tecnico e sviluppata dai miei collaboratori. Ad esempio, la penna dedicata a Leonardo Da Vinci è stata creata da un incrocio di idee con Giampiero Bodino, Art Director della Creative Academy. Sul corpo della penna è stato riprodotto un brano del trattato dal ‘Codice del Volo’ mentre il pennino riprende un modello del XV Secolo e il fermaglio vanta un particolare meccanismo a snodo. Nella penna così rivivono cultura e tradizione, unendo simbologie particolari alla tecnica. Così nella serie dedicata ai Quattro Continenti, ogni elemento o materiale impiegato ha un significato preciso. Le nostre penne, infine, possono essere personalizzate”.

In azienda, ecco esposti i prodotti dedicati ai grandi che hanno fatto la storia d’Italia, come il già citato Leonardo o Palladio, penne degli anni Venti in lapislazzulo ed ebanite, la prima penna Aurora, la contemporanea Talentum in resina rivestita da una particolare gommatura opaca. Non possono mancare i famosi pennini in oro per cui Aurora è conosciuta in tutto il mondo. Si può scegliere tra 17 tipi di pennini diversi a seconda del tipo di scrittura.

Tra i prodotti più recenti quelli dedicati ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Aurora è stata la penna ufficiale delle celebrazioni. È stato ideato un esemplare unico donato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, una edizione speciale dedicata alla città di Torino e il cofanetto in limited edition di 1861 pezzi con stilografica, sfera e roller nei tre colori che simboleggiano il nostro Paese, verde, bianco e rosso.

Questo importante riconoscimento, è l’ultimo di una lunga serie, che parte dal Punzone 5 To: Aurora è il più antico gioielliere di Torino con questo marchio, che certifica la maestria degli artigiani dell’azienda nella lavorazione. Inoltre, la società vanta la presenza di due oggetti esposti al Moma di New York: si tratta di Hastil e Thesi, penne di design create da Marco Zanuso. Aurora 88 di Marcello Nizzoli, ideata negli anni Quaranta, è stata scelta per la mostra “Fare gli Italiani – 150 anni di storia nazionale” delle Officine Grandi Riparazioni di Torino come penna che ha fatto la storia del design italiano assieme all’Auretta. Aurora è la penna ufficiale della città di Torino, grazie all’attività di merchandising decisa dal Sindaco.

Per non dire che queste penne sono scelte da personaggi di spicco del mondo della politica, della cultura e dello spettacolo per sigillare i momenti più importanti della propria attività. Per citarne alcuni, accanto al Presidente della Repubblica, ecco Bill Gates e il Principe Alberto di Monaco. Inoltre Aurora fa parte della Fondazione Altagamma, del Comitato Leonardo e dell’Associazione Italiana delle Aziende Familiari (AIdAF).

Il Dott. Verona ci racconta anche delle numerose iniziative dell’azienda: si va dai progetti legati al sociale e al no profit, agli eventi legati a importanti marchi di alta orologeria, a momenti che permettono al pubblico di provare i prodotti Aurora, entrando ad esempio in contatto con una persona che interpreta la scrittura.

Inoltre è in cantiere il progetto del “Museo del Segno e della Penna” per rispondere all’esigenza di recupero della memoria storica dell’azienda e al desiderio di diffondere la cultura della scrittura e del mondo che le ruota attorno.
Legato a questo, l’attività dell’Associazione Aurea Signa, che sostiene il lavoro di attori e autori che lavorano con il segno. L’Associazione si prefigge di esporre, illustrare e rendere accessibile l’ampia e ricca collezione di strumenti per la scrittura raccolta nel corso di oltre un secolo dalla famiglia Verona.

E ancora, sono stati acquisiti di recente i marchi Firma e Nettuno. Per il primo ecco la penna Qube, dal corpo squadrato in plexiglass trasparente, con calamite incastonate nel corpo e nel cappuccio per tenerli uniti. Per il secondo ecco la più classica Tridente che ripropone la collezione storica dedicata al Dio degli abissi.

Perché la scelta di produrre penne interamente Made in Italy?
La penna bella è da sempre made in Italy. Difendiamo la creatività e il saper fare legati al nostro Paese, questo anche per garantire un futuro ai giovani. L’Italia nasce come paese manifatturiero e deve rimanerlo. Siamo capaci di trasformare le cose grazie a grandi doti di meccanica e inventiva. Questo grazie ad aziende manifatturiere medio-piccole. Se estirpiamo queste realtà e le esportiamo all’estero togliamo il futuro a gran parte dei nostri ragazzi.

Qual è la vostra distribuzione all’estero?
Esportiamo in quaranta Paesi, con equilibrio tra Americhe, Europa e Far East. I Paesi più importanti sono Stati Uniti, Giappone, Germania, Russia. L’export per noi è in ascesa. Guardiamo con grande attenzione a nuovi mercati come la Cina. Abbiamo poi progetti che riguardano un accordo legato alla Turchia e si lavora per l’India, il Vietnam e il Medio Oriente, nonché il Brasile.

Qual è la penna più straordinaria che avete creato?
È una penna con 1919 diamanti per un peso totale di oltre trenta carati, un oggetto unico. Un diamante cabochon è incastonato nella testina.

C’è un vostro prodotto a cui è particolarmente legato?
La penna dell’85° Anniversario dell’azienda. Unisce il colore rosso all’impiego dell’argento e di altri materiali pregiati. Inoltre, è bella anche a distanza di tempo, unendo valori che per me sono significativi.