Dante Del Vecchio - Intervista
Il nome Visconti è da vent’anni sinonimo di strumenti per la scrittura di straordinaria ricercatezza storica e tecnologica. Stilografiche, penne roller e a sfera: Visconti esporta in più di quaranta paesi il concetto di Made in Florence.
Luxgallery, dopo aver segnalato in anteprima l’uscita di Metropolis, ha incontrato Dante Del Vecchio fondatore e anima delle creazioni Visconti che ci ha raccontato come innovazione e know how si fondano con cultura e tradizione per ideare penne eleganti che sappiano emozionare.
Da cosa è nata la passione per questo particolare settore di mercato?
Da una lunga esperienza nelle penne, essendo stato titolare per 10 anni di un negozio di penne, dal 1977 al 1987. La mia famiglia, invece, mi ha trasmesso la capacità del “fare” essendo industriali sin dal dopoguerra, mentre mio nonno era un artista del ferro battuto con premi e riconoscimenti ricevuti a Parigi nel 1928 e a Roma nel 1935. Quindi passione, arte e imprenditorialità.
Com’è strutturato il laboratorio Visconti?
Visconti è un’azienda strutturata con la massima professionalità dove convivono creatività, invenzione e organizzazione. La struttura divisa per dipartimenti e professionalità (finanza, vendite, fatturazione, service, produzione, R&S etc ) è vissuta con lo spirito del team, come una squadra corse dove ogni singola capacità concorre per il bene comune. I rapporti interpersonali sono informali e l’ambiente è vissuto come una grande famiglia o, meglio, come un grande crogiolo creativo. La competizione fra le persone è vista solo in senso positivo e la solidarietà e l’aiuto reciproco sono nel nostro DNA.
Ci sono e quali sono le cose o le situazioni dalle quali traete maggior ispirazione?
Sicuramente la cultura. Tutte le nostre creazioni ne sono fortemente impregnate tanto da essere quasi alchemiche. La clip Visconti, ad esempio, rappresenta il ponte simbolo di amicizia, di unione fra i popoli, dell’unire piuttosto che dividere, da sempre compito della penna simbolo della diplomazia.
Altre fonti sono i fatti di attualità o la nostra città, Firenze, un’opera d’arte, una sorgente inesauribile di ispirazione. Se poi consideriamo che Visconti crea e produce in una villa del 13° secolo il quadro è completo.
Esclusività è sinonimo di edizione limitata?
Non necessariamente. Oggi possedere una Visconti di qualsiasi tipo è sinonimo di esclusività e di una precisa scelta. Una scelta basata sulla creatività, sul Made in Florence. Un lusso buono, di qualità.
Una Edizione Limitata non sempre è un buon prodotto perché a volte inflazionata e alcune Edizioni Limitate non hanno i requisiti richiesti per essere di valore. Per diventare una Edizione Limitata di Visconti, invece, una penna deve avere perlomeno: innovazione, creatività, arte ed essere prodotta in un numero inferiore al potenziale mercato. È un dato di fatto che le Edizioni Limitate di Visconti di appena pochi anni addietro siano tutte esaurite!
Che importanza ha l’innovazione tecnologica nel mercato delle penne di lusso?
La penna è un oggetto tradizionale che ha avuto due età dell’oro, anche se ben distinte fra loro, dal 1920 al 1950 e dal 1990 al 2000. Negli ultimi 40 anni, l’innovazione tecnologica quasi non ha sfiorato questo mercato. Per Visconti possiamo definire due grandi periodi: gli inizi, quando la riscoperta e il rilancio di materiali “dimenticati” o storici come Celluloide o Ebanite sono stati il nostro ingresso sul mercato, in opposizione ai materiali cosiddetti di massa (plastica iniettata); un secondo momento di maturazione, quando alla Visconti, unici al mondo, abbiamo iniziato a fare innovazione e registrare brevetti -oltre una dozzina-, tre negli ultimi due anni. Brevetti significativi che hanno investito tutta la penna, dal problema delle perdite di inchiostro in aereo, alla chiusura del cappuccio, al riempimento, al calamaio da viaggio.
Quali solo le caratteristiche che non possono mancare in una penna?
Sicuramente l’eleganza, che non è così ben definibile essendo una combinazione di diversi fattori come le proporzioni, il colore, la forma, l’impugnatura, il peso. Una buona penna deve avere tutto e basta poco per sbagliare.
Qual è la creazione di cui è più orgoglioso?
Ogni scarafone è bello a mamma sua! ma dovendo fare una scelta: Divina Proporzione senza dubbio, una penna baciata da ogni qualità, dire perfetta è poco …Divina è la parola giusta.
Come scegliete i nomi delle vostre collezioni?
Visconti crea due tipi di penne, le Edizioni Regolari e le Edizioni Limitate.
Nelle prime il nome deve essere facile da pronunciare in tutte le lingue, comunicare il messaggio insito nella collezione, essere ben conosciuto dal grande pubblico.
Nelle Edizioni Limitate è sufficiente che sia rappresentativo dell’emozione che vogliamo comunicare, perché una Visconti limitata è innanzitutto un’emozione.
Per chi sono pensate le vostre creazioni?
Per chi le sa apprezzare! Sono abituato a dire che se vedendo una nostra penna si prova un’emozione, allora abbiamo lavorato bene. Le nostre creazioni devono gratificare il cuore e la mente, devono far star bene le persone, sono momenti ludici e gratificanti, come guardare un Picasso o un De Chirico che non si potranno mai possedere. Se poi, come molte delle nostre penne, si possono anche possedere…allora tanto meglio.
Qual è l’occasione migliore per regalare una penna?e ci sono degli accorgimenti per scegliere il modello più adatto alla persona?
Non c’è un’occasione migliore in quanto la penna è una fra le cose più facili da regalare, è adatta per tutte le occasioni anche quelle più difficili. Quindi compleanni, ricorrenze, regali d’affari, regali di riconoscenza etc la penna è sempre ottimamente percepita ed accettata. Mai si pensa ad un tentativo di corruzione se si regala una penna, mentre può capitare con un orologio o una pelliccia! Se poi consideriamo che è uno dei pochi, veri accessori maschili e recentemente, con le donne in carriera, anche femminili.
Non ci sono sistemi per la scelta, è una questione di gusto: il regalo deve esprimere la personalità di chi lo fa o di chi lo riceve? A voi la risposta.
Come scegliete i luoghi per i vostri store?
Di solito devono essere semplicemente adeguati al nostro marchio.
Nel vostro settore esiste il concetto di Made in Italy e come vi posizionate nei confronti dei vostri competitors?
Visconti ha da anni abbandonato il Made in Italy con un più consono Made in Florence. Visconti produce interamente le sue penne nella città più bella e più cara d’Italia e vogliamo enfatizzarlo. Oltretutto abbiamo Firenze nel nostro marchio con un preciso richiamo al Rinascimento. E’ evidente che questo è per noi di grande importanza anche in considerazione del fatto che esportiamo in oltre 40 Paesi.
Qual è la sua idea di lusso?
Secondo me ci sono due tipi di lusso: un lusso edonistico, che di solito si identifica con la griffe, e un lusso “buono” sostanziale fatto di prodotti di valore. In Visconti crediamo ad un prodotto molto vicino all’oggetto d’arte che necessariamente non può identificarsi perché prodotto in un multiplo, tuttavia deve averne gli stessi presupposti. Il prezzo al quale è venduto è necessariamente un lusso per alcuni e non per altri essendo ormai le differenze di reddito a livello mondiale estremamente marcate. È notorio che ci sono persone per le quali non esiste più il lusso essendo loro stessi il lusso e potendo far fronte, facilmente, ad ogni tipo di prezzo. Cosa cerca, allora, da Visconti questa élite di persone? L’arte, il valore, il lusso non basato sull’effimero, ma sulla creazione, sui materiali, sull’innovazione, sulla serietà.
Visconti, pur consapevole delle oggettive limitazioni date dal prezzo, dà in ogni sua penna un lusso che riflette non solo gli stessi presupposti appena descritti, ma un valore aggiunto dato dal fatto che le stesse mani, le stesse persone, lo stesso luogo dove vengono “fatti” grandi capolavori per i più dal prezzo irraggiungibile, sono quelle che producono la penna per lo studente, per il manager, per il medico o per l’avvocato con lo stesso amore dato da una sola parola: passione per il nostro lavoro.